Vorrei leggere il tuo viso,

per capire

com’è fatto il paradiso,

per vedere

la menzogna d’improvviso,

per sentire

il battito siamese e non diviso.

Vorrei che mi piacessi

e che io piaccia a te,

vorrei che fosse semplice,

ma è improbabile.

Se fossi cosa tua,

allontana il tuo cuore

da chi appare custode,

divoratore di amore.

Se fossi cosa tua,

non accettare il mio mondo,

malato di emozioni,

a falso sfondo.

Che io sia perso di te,

rimane una costante,

che tu possa salvarmi,

rimane oscillante.

Ogni parte di me,

ti chiede aiuto,

non te ne accorgi,

il dolore urla muto.