Ti guardo, ma non sento,

mi parli, ma non capisco,

non c’è voce, ma un suono,

nell’aria, un dono.

Sei luce, sei armonia,

sei l’angelo del cielo, che mi porta alla follia.

Ti guardo e mi perdo,

nei tuoi occhi, o forse nei miei,

nell’immaginazione profonda, di un sentimento condiviso, tra noi.

Mi incanto nel vuoto, privo di messa a fuoco,

mi parli e ridi, pensando fosse un gioco.

Non sai che mi hai colpito, come potenti onde su scogli ardenti,

un forte trauma, ma con dolori assenti,

una purificazione del cuore, in quel colpo improvviso,

dolce, deciso e senza preavviso.